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Blockchain. Il future sul bitcoin debutta alla Borsa di Chicago

Alessandro Polli  |  Dicembre 12, 2017

Nonostante le recenti polemiche sulla reale natura del bitcoin – «è una moneta o un asset?», iniziano a  domandarsi in tanti − alimentate anche da una dura dichiarazione del premio Nobel Joseph Stiglitz rilasciata a Bloomberg, prosegue la rapida impennata delle quotazioni, che hanno raggiunto nuovi massimi storici.

Ieri al Chicago Board Options Exchange (CBOE) ha debuttato il primo future sulla criptovaluta. Gli scambi sul nuovo derivato (XBT è la sua sigla), partiti alle 6 del pomeriggio ora locale, sono stati sostenuti: circa 2.500 contratti scambiati con scadenza 17 gennaio, mentre soltanto una cinquantina ha riguardato scadenze più lunghe, febbraio e marzo.

Il future, da una quotazione iniziale di 15.500 dollari, ha chiuso a 18.850 dollari, mentre il valore del bitcoin è schizzato da 14.890 dollari a 16.150, per poi ritracciare a 15.686. A causa dell’elevata volatilità, il CBOE in una occasione ha dovuto anche sospendere temporaneamente le contrattazioni per eccesso di rialzo.

Primo test superato quindi. Ma sussistono perplessità, come evidenzia Vito Lops in un articolo pubblicato oggi su IlSole24Ore. «Perché storicamente le quotazioni dei futures si basano sui trend del passato e non sono quindi in grado di percepire in anticipo il timing dello scoppio di un’eventuale bolla». Secondo Jamie Dimon, ad di Jp Morgan, citato nell’articolo, il bitcoin non sarebbe altro che «una truffa, una bolla peggiore di quella dei tulipani».

E intanto lunedì prossimo il future sul bitcoin debutta anche al Chicago Mercantile Exchange (CME), mentre già si prepara il lancio al Nasdaq, entro la metà del 2018. Nonostante tutti i dubbi, quindi, il bitcoin irrompe nei salotti buoni dell’alta finanza.

Fonte: Ansa