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Internet of Things. Sempre più oggetti connessi ma manca uno standard

Alessandro Polli – Settembre 23, 2017

Numeri sempre più impressionanti per l’Internet of Things. Secondo una ricerca recentemente commissionata da Verizon, che ne pubblica i principali risultati nel report «State of the Market: Internet of Things 2017», gli oggetti connessi nel 2017 avrebbero oltrepassato (stima Gartner Group citata nel rapporto) gli 8 miliardi, segnando un incremento del 31% rispetto all’anno precedente, con una netta prevalenza di applicazioni industriali (+84%) e del comparto automotive (+41%).

Naturalmente, questa crescita esponenziale innesca tutta una serie di problematiche inerenti la sicurezza informatica, la complessità di rete e la gestione delle connessioni. Secondo più della metà del campione di manager intervistato da Verizon, sono 4 le principali criticità: assenza di uno standard condiviso, problematiche connesse alla sicurezza, interoperabilità (intesa come esistenza di procedure atte a permettere l’interscambio e l’interazione) e costi.

L’Internet of Things, evidenzia il report, contribuisce e contemporaneamente beneficia dell’evoluzione della tecnologia di rete, del mutamento nelle preferenze dei consumatori e dell’adeguamento della legislazione, con un impatto sull’economia, tra effetti diretti ed indiretti, che si attesta, a livello mondiale, a quasi 2 mila miliardi di dollari solo nell’anno in corso.

Accanto alle applicazioni industriali, sono in rapida espansione quelle basate su smart meter per il rilevamento dei consumi elettrici e dei guasti di rete. Un promettente settore di sviluppo è quello dei droni, sempre più utilizzati nel comparto edilizio e in quello dei servizi. Alcune municipalità urbane (Boston, Kansas City) già usano i droni per monitorare il traffico veicolare in real-time. Ma è nel settore delle assicurazioni che l’introduzione di droni e IoT è destinata a introdurre novità rivoluzionarie soprattutto nel ramo proprietà e sinistri, dove gli UAV sono già adottati per svolgere ispezioni dal 70% delle aziende della classifica Fortune 500.

Fonte: Verizon